L'originalità di questa struttura per il canottaggio, dove si svolgono allenamenti e gare sportive, risiede nell'approccio minimalista del progetto, che si differenzia radicalmente dalle strutture convenzionali solitamente adottate nel settore. Invece di impiegare prefabbricati industriali standardizzati e perciò estranei ai caratteri dei luoghi, è stato realizzato un impianto sobrio, sommessamente inserito nel pioppeto, sul bordo del lago. I volumi dell'attrezzatura si limitano a due semplici parallelepipedi che non superano i cinque metri di altezza; di questi, il box riservato ai giudici di gara è posto su sottili palafitte, mentre l'altro colma il dislivello esistente tra il paleoalveo e la strada, ampliando il vecchio argine fluviale. I terrazzamenti, supportati da pali in legno che collegano il livello dell’acqua alla riva, seguono le sinuosità del terreno. Tutto è pensato per ridurre al minimo l'impatto dell'artificio sulla natura, lasciando che questa predomini sulla sponda del lago e riservando il ruolo di protagonista assoluto all'architettura della città storica che si affaccia sulla sponda opposta, dove si distende l'ineguagliabile presenza del Palazzo Ducale sul lungolago Gonzaga.